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La "mia" questione palestinese

Qualche settimana fa, sul canale youtube di Alessandro di Battista con ospite Moni Ovada, ho commentato la mia questione palestinese... io c'ero...


Ho fatto il militare in un campo profughi in Libano. Avevamo compiti da "educatori", dovevamo far da balia a dei ragazzini palestinesi, insegnarli ad usare le posate, un po di italiano, scrivere e far di conto, in realtà passavamo quasi tutto il tempo a giocare al calcio, Paolo Rossi andava per la maggiore. Nostro primario compito era tutelare i minori , tutelarli dai loro parenti, i quali intendevano arruolarli, erano ragazzini dai 10 ai 15 anni, e dargli loro fucili più alti della loro statura. Tutelarli, ma questo non era lecito dirlo, anche dalle "soldatesse" dell'esercito di Israele, loro intendevano "sgozzare" quei ragazzini, forse perché rappresentavano futuri nemici, forse perché dettato da un codice "non scritto". 

L'esercito di Israele, in un certo senso era "anche" nostro alleato, meglio dire "protetto" dal nostro maggior alleato. Ecco perché i ragazzini furono affidati a noi. Per qualche mese instaurammo un rapporto splendido, erano loro che ci insegnavano "cose", anche come calciare la palla, lo facevano con le tre dita esterne del piede, come i sudamericani, forse è più naturale farlo così. Questo mi consentì di porre una di quelle domande che mi assillavano. "Ma perché vi odiate così tanto?" Il ragazzino, osservandomi, disse: "la guerra? L'odio è la guerra?" Ebbi un tentennamento, non volevo certo entrare nel metafisico e gli dissi un semplice: "anche...". Lui disse che in realtà non lo sapeva, ma visto che suo padre, ed il padre di suo padre, ed ancora su per gli avi, l'avevano fatto, anche lui era "costretto" a fare il miliziano. 

Poi, i piani strategici dei nostri comandi "cambiarono" e fummo costretti ad abbandonare il nostro compito al quale ci stavamo "affezionando". Fummo sostituiti da personale della Croce Rossa, almeno così ci fu detto ed andammo via senza neanche salutarli quei ragazzini, per non dare "loro" tristezza.

 


 Lion Rasta

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