“ IL DESIDERIO DI UNA ROSA”
C’era una volta un giovane cammello che viaggiava sempre col suo fedele padrone per le lunghe distese del deserto. Nei suoi soliti tragitti c’era sempre il desiderio di trovare fonti d’acqua per abbeverarsi e riposare un po’.
Il cammello era molto affezionato al suo padrone e promise a se stesso che non l’avrebbe mai lasciato.
Sapeva che un giorno molto lontano il destino lo avrebbe separato per sempre dal suo padrone ed un giorno gli balenò un’idea: cercare qualcosa nel deserto da regalare al suo fedele padrone e ogni viaggio nel deserto era un viaggio di speranza di trovare qualcosa di speciale e tra un’oasi verde e l’altra, qua e là, che, di tanto in tanto si trovava e puntualmente era luogo presso il quale ristorarsi, non riusciva a trovare nulla di particolarmente bello ma non si perdeva d’animo e continuava incessantemente la sua ricerca.
Intanto il tempo trascorreva e il giovane cammello divenne adulto ed anche il suo padrone era adulto ormai. Il cammello cominciò a pensare sempre con maggiore attenzione ed impeto al suo desiderio.
Una notte mentre dormiva fece uno strano sogno: vicino ad una fonte d’acqua c’era un fiore bellissimo che sbocciava solo di notte e da quel momento si convinse di cercare quel meraviglioso fiore che sarebbe stato il dono per il suo padrone e il suo ricordo per sempre quando si sarebbe dovuto separarne inevitabilmente.
Ogni viaggio era sempre atteso e fervido di un desiderio sempre più forte di trovare quel fiore.
Un giorno il suo padrone prese una strada diversa per il suo viaggio mai percorsa prima: il viaggio si prolungò per più tempo del previsto e fu necessaria una sosta notturna e per fortuna trovarono una grande oasi verde con una grande fonte d’acqua.
Durante la notte il cammello fu destato da una piccola voce che lo chiamava. Si guardò intorno e non vedendo nulla pensò che si trattasse di un sogno e riprese a dormire dato che doveva riposare per riprendere il cammino ancora lungo.
Fu nuovamente svegliato dalla strana piccola voce e questa volta pose attenzione e non si riaddormentò subito ma attese e con gran stupore risentì la voce che lo chiamava.
Si convinse che non stava sognando e si guardò ancora una volta intorno ma la piccola voce adesso non si limitò solo a chiamarlo ma gli disse: “ Ascoltami se guardi quaggiù al bordo del lago mi scorgi. Il cammello incuriositosi si alzò e seguendo l’indicazione della voce si avvicinò al lago e mentre si accostava alla riva sentiva un profumo mai sentito prima.
Seguì il profumo e guardando verso il basso vide il suo bellissimo fiore che aveva sognato e che tanto stava cercando.
La rosa gli disse: “ So che mi stavi cercando da tantissimo tempo ed eccomi qui, ma perché mi stavi cercando?”
Il cammello dapprima rispose spontaneamente dicendo: “ Voglio fare un regalo speciale al mio padrone per ricordarsi per sempre di me.” Poi soggiunse chiedendo alla rosa: “ E tu come fai a sapere del mio desiderio visto che non sai chi sono ed è la prima volta che sono venuto qui col mio padrone?”
La rosa, allora, riprese rispondendogli con tanta dolcezza: “ Mio caro amico i desideri molto profondi e forti chiusi nel cuore vengono ascoltati sempre dal cielo e da tutto il creato e tutto si dispone perché sia esaudito, tu sei stato paziente e perseverante, per questo sei stato premiato ed esaudito”.
Il cammello chiese: “ Ma tu quando sbocci?” E la rosa: “ Una volta l’anno, di notte e vivo fino all’alba!”
Il cammello allora disse: “ Devo correre a chiamare il mio padrone prima che faccia giorno!”
Nel frattempo però, il cammello non si accorse che stava già giungendo presso di lui il suo padrone che, non vedendolo accanto a sé, si precipitò a cercarlo e anche lui notò la bellezza del fiore ed esclamò: “ Bravo amico mio hai trovato la Bella di Notte, non sai quanto desideravo vederla, mi hai fatto un bellissimo dono, non lo dimenticherò mai più!”.
Da quella notte ogni anno nella stessa notte si ripeteva l’incanto di una rosa che sbocciava per vivere una sola notte per fare la sorpresa al cammello col suo padrone che, puntualmente, si incamminavano per giungere nel loro posto segreto per ammirare la magia e lo splendore della natura l’incanto della meraviglia della rosa che viveva di notte!
Il cammello vide esaudito il suo desiderio e quando si separò dal suo padrone quest’ultimo gli promise che avrebbe continuato ogni anno ad andare nel loro posto segreto e così fu per molto tempo.
E quando diventò vecchio e venne anche il suo momento di andare via andò per l’ultima volta nel posto incantato per guardare la rosa che sbocciava di notte e per magia rivide il suo amico cammello che era lì ad attenderlo e il suo padrone gli disse soltanto: “ Andiamo amico mio! Non ti ho dimenticato! “.
Dolce Minerva
Premessa: al di là del dolore da cui queste pagine scaturiscono, vogliono, sempre e comunque, essere un inno alla vita. LENZUOLA DI LINO RICAMATE - Pronto? - Pronto? Sono io. Posso venire a dormire da te? - Con Andrea? - No, da solo. - Va bene, ti aspetto. Francesca guardò l’orologio: le due di notte. Roberto non l’aveva svegliata. Da anni ormai dormiva pochissimo, si addormentava presto la sera e dopo qualche ora era già in piedi. Non resisteva a letto, si alzava e girava per la casa vuota in cerca di qualcosa da fare. Sentiva un po’ di musica, vedeva la televisione, preparava qualcosa in cucina o scriveva. Insomma trovava il modo di occupare la mente. Quella notte era particolarmente nervosa, non le andava di fare niente perciò l’arrivo di Roberto la rese quasi felic...
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