In molti, specialmente i diretti interessati, quindi percettori e loro famiglie, si stavano chiedendo che fine farà il "Reddito di Cittadinanza" qualora vincessero le destre. La proposta avanzata da Fratelli d'Italia parla di un "sussidio" che andrà a sostituire l'attuale misura nel metodo e nel merito. Si chiamerà "Reddito di Solidarietà". Obiettivo, sostenere le famiglie in difficoltà economiche senza reddito da lavoro. I paletti sono un ISEE inferiore ai 15 mila euro, saranno agevolati i nuclei con minori a carico, con over 60 a carico e nuclei con uno o più membri disabili a carico. Inoltre, si dovrà risiedere in Italia da almeno 10 anni, avere un patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro (giacenza media annua su conto corrente), essere in possesso di un unico immobile e che non rientri tra gli immobili di lusso, che nessun familiare abbia altri redditi. La misura proposta durerà al massimo 12 mesi e sarà tra i 400 euro e i 650 euro al mese al massimo. Percettori solo i cittadini italiani ed europei (non è ben chiaro se comunitari o anche non comunitari). In realtà, Fratelli d'Italia non è l'unico partito a contestare la misura di solidarietà immessa dal MoVimento 5 stelle. Ricordiamo che tra i più aspri ed agguerriti oppositori del RdC vi è il senatore Renzi di Italia Viva, che ha definito la misura "una marchetta elettorale" dei 5 stelle. Quindi, tutti i partiti, e persino il PD stesso, hanno avidenziato come la misura avesse bisogno di variazioni. Il Reddito di Cittadinanza resta in vigore sino al 2029 e qualora dovesse essere abolito, la nostra Costituzione prevede che ci siano misure al pari o sostitutive per contrastare la povertà. Fratelli d'Italia, con la Meloni, ha di fatto "messo la faccia", tutti gli altri hanno preferito parlare poco e niente. Attenti però, tutto questo è aleatorio almeno sino al 25 settembre e la Meloni ha anche "parlato" di facilitazioni provate e statali per l'inserimento lavorativo. (articolo scritto il 17 agosto)
Premessa: al di là del dolore da cui queste pagine scaturiscono, vogliono, sempre e comunque, essere un inno alla vita. LENZUOLA DI LINO RICAMATE - Pronto? - Pronto? Sono io. Posso venire a dormire da te? - Con Andrea? - No, da solo. - Va bene, ti aspetto. Francesca guardò l’orologio: le due di notte. Roberto non l’aveva svegliata. Da anni ormai dormiva pochissimo, si addormentava presto la sera e dopo qualche ora era già in piedi. Non resisteva a letto, si alzava e girava per la casa vuota in cerca di qualcosa da fare. Sentiva un po’ di musica, vedeva la televisione, preparava qualcosa in cucina o scriveva. Insomma trovava il modo di occupare la mente. Quella notte era particolarmente nervosa, non le andava di fare niente perciò l’arrivo di Roberto la rese quasi felic...
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