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La forza della donna: resiliente per natura. E' davvero il soggetto debole da proteggere? (parte 1)

La resilienza è una capacità che si sviluppa con l'esperienza, in base agli eventi vissuti. Essere donna ed orgogliosa di essere tale presenta luci e ombre. Solo eventi difficili, spesso traumatici stimolano all'adattamento e sono l'opportunità per far emergere e fiorire la forza innata dentro sé. Capacità di una metamorfosi del dolore che diventa ricerca della felicità, autoaffermazione e indipendenza e tutti sono conquiste che la donna conosce bene e, per i quali, deve lottare sempre per l'affermazione di sé. Lotta per la parità con l'altro sesso in un mondo dove in alcuni settori è fortemente influenzato dalla logica maschilista. Lotta per la parità dei diritti e la forza delle donne che durante la guerra mondiale si sono messe al posto degli uomini che erano al fronte diventando operaie e manager di se stesse per la propria sopravvivenza e per quella dei propri cari. Di necessità si fa virtù ed è nata la festa della donna in memoria di quel periodo difficile che ha segnato la storia una storia scritta anche dalle donne. Diritto di una donna di svolgere qualsiasi ruolo o mestiere in base alla propria capacità e inclinazione. Donna che non si arrende davanti a nessuna avversità neanche davanti alle malattie o eventi infausti che vedono la sua femminilità a repentaglio quando per la violenza e cieca gelosia dell'uomo si vede il proprio volto sfregiato dal'acido ma una volta subito il colpo e sopravvissuta anche davanti alla prova dello specchio e la voglia di guarire prevale, trovando la forza di mostrarsi in pubblico e farsi fotografare, perché è in luce la forza di affrontare il pregiudizio della società, l'ideologia del tempo perché davvero vi sia democrazia e uguaglianza. Il diritto al voto, il diritto al divorzio, il diritto all'aborto, diritto al lavoro tutte mete raggiunte con sacrifici e lotte.

                                                                                                                                  Dolce Minerva

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PERCHE'?

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