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Paghetta di Stato o misura di solidarietà e di coscienza sociale?

A quanto pare dalle ultime dichiarazioni fatte da alcuni leader politici italiani, il focus si è concentrato tutto sul "reddito di cittadinanza". Il reddito di cittadinanza, ricordiamolo, fu introdotto dall'allora governo "gialloverde" Conte 1° (5 stelle più Lega), come misura di contasto alla povertà, un sostegno economico "finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro" e all'inclusione sociale. Non che non ci siano altre occasioni di discussione politica, dalla politica estera (Afghanistan e Libia in primis), a quella economica (ottimi risultati produttivi), alla transizione ecologica (decarbonizzazione, ecc.), ma si preferisce spostare la diatriba politica sul mondo del lavoro che non c'è. Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d'Italia, che già in altre occasioni aveva definito il sussidio economico come una "mancetta di Stato" a scopo propagandistico, ha aggiunto che il "reddito di cittadinanza null'altro è che un metadone economico di Stato", riscuotendo il plauso dell'alleato leghista On. Salvini, che pure ne è stato corresponsabile nell'introduzione del decreto inerente alla misura. Salvini ha poi aggiunto che è da persone intelligenti cambiare idea. Le stesse parole della Melone, ovviamente, non piaciute alla opposta fazione, e mentre Letta segretario Dem criticava il modus operandi dell'On. Salvini, in quanto al gioverno con 5 stelle e Dem, Conte Giuseppe, ora responsabile del Movimento 5 stelle, asserisce che il reddito di cittadinanza ha salvato milioni di persone dalla povertà e che chi lo critica non capisce nulla o non vuol capire. Gli fa eco l'attuale Ministro del Lavoro Orlando, che inveisce contro la Meloni. Quindi è rissa, ma cosa ne pensano gli italiani? Stai a vedere che Renzi, stavolta, ha ragione a chiedere un referendum? Di sicuro si cambia.

                                                                                                                                      Lyon Rasta

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