Il 19 agosto scorso all'Isola d'Elba, nella Darsena Medicea di Porto ferraio nel livornese, è stato rinvenuto, mentre galleggiava, il corpo senza vita di un pesce porco. L'esemplare è lungo poco più di un metro e appartiene alla specie Oxynotus centrina dell'ordine degli squaliformi. Questi pesci vivono ad una profondità compresa tra i 100 e i 700 metri, nell'Oceano Atlantico orientale e nel mar Nero, ma in numero più esiguo anche nel mar Mediterraneo. Hanno un corpo tozzo,possono raggiungere la lunghezza massima di un metro e mezzo e hanno una struttura più alta rispetto agli altri pesci a causa della pinna dorsale allungata. La loro pelle è simile a quella di un comune squalo, di colore grigio-marrone a puntini chiari, si nutrono di molluschi, crostacei e piccoli pesci e sono innocui per l'uomo. L'uomo però non è innocuo per loro perché in alcuni Paesi viene pescato poiché la sua carne è commestibile, inoltre la sua pelle è utilizzata come carta abrasiva e il fegato è usato per l'estrazione. Purtroppo vivendo nei fondali marini è vittima della pesca a strascico e dello IUCN (unione internazionale per la conservazione della natura) lo ha inserito nella lista rossa degli animali vulnerabili. Ma perché lo hanno chiamato pesce porco? Perché quando fuoriesce dall'acqua emette un verso simile ad un grugnito, e a mio parere, il suo aspetto fisico ricorda un po' il muso di una maiale.
Prometeo
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