Numerose sono state le polemiche nate e mai scomparse, circa i vaccinati che, pur non avendone diritto, hanno saltato la fila. E numerose sono state le critiche assolutamente negative, fatte ad alcune regioni, inerenti alla scelta di favorire alcune categorie professionali nella profilassi vaccinale anticoronavirus. Giudici, avvocati, giornalisti, politici, ma anche docenti universitari in servizio ed in aspettativa e personale di cooperative di servizi vari che operano presso determinati luoghi (scuola, università, ospedali, ecc.) hanno ricevuto, sgomitando talvolta, il vaccino, e magari ultraottantenni e persone fragile come gli invalidi e i trapiantati ancora no! Se si considera che altre categorie professionali come i corrieri e i lavoratori dei supermercati corrono gli stessi rischi di contagio delle succitate categorie prescelte e predestinate, non si capisce il perché di questo distinguo. Ho perso tanti amici per colpa di questo maledetto virus, troppi, e mi viene fuori un ghigno, quasi una smorfia. Nel sentir dire che l'associazione nazionale magistrati ha invitato i suoi iscritti a rallentare l'operatività nei tribunali in attesa di "chiarimenti" sui tempi e sui modi del vaccino alla categoria. Non è forse estorsione questa? Si parla di recuperare il tempo perduto, ma quello passa inesorabilmente e le morti e gli ammalati aumentano. Gli anziani e i pazienti fragili sono stati trascurati e questo lo voglio ribadire. In aggiunta sono stati messi dei paletti a questi ultimi, a dir poco assurdi e contestati che, a mio parere, creano ulteriore confusione. I caregiver da vaccinare solo se l'invalido è minore. I malati oncologici considerati fragili solo se in regime di chemioterapia. I trapianti solo se recenti. Distinguo netto tra "estremamente fragili" e pazienti fragili. Linee guida, che lasciano un ampio margine di interpretazione. Come dire, alcuni malati di cancro no, mentre i "bidelli" sì! Disinformazione, creatasi o voluta che sia, può generare un innesco micidiale per una vera esplosione di ulteriori contagi. Tutte le categorie professionali legittimamente autorizzate a vaccinarsi ivi comprese quelle vaccinate in modo illegittimo (a mio parere) oltre a creare disparità sociale, potrebbe creare una sorta di arma a doppio taglio. "Tanto mio papà è vaccinato", "tanto in casa siamo tutti vaccinati tranne...", sono frasi sentite e risentite. Ricordiamo, a chi non lo sapesse, che chi è vaccinato può comunque ammalarsi, se pure in forma asintomatica e lieve, e quindi infettare. Si ha come l'impressione che qualcuno remi contro questa campagna vaccinale, o che quantomeno non si voglia accelerare il ritmo, con l'evidente distinguo da regione a regione, quasi a contraddire quanto si afferma con determinazione ai vertici del governo e dal commissario Gen. Figliuolo. Ben venga l'ordine anagrafico, attenti ai codici inerenti alle patologie, molti ci sguazzano per poter scegliere la tipologia di vaccino. Confusione, false e parziali notizie, tutte condizioni volute da chi vuol generare situazioni fuorvianti. Vaccinare tutti, ma soprattutto vaccinare bene e con criterio.
Lion Rasta
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