Anche questa canzone di Vasco Rossi ha per protagonista una figura femminile, Sally. Probabilmente è la stessa donna che abbiamo trovato nel testo precedente, scritto venti anni prima, Jenny. Ma qui è ritratta nella sua maturità. Jenny, infatti, è diventata adulta dopo aver sofferto molto ha raggiunto un suo equilibrio. Cammina sicura per la strada, non è più turbata dalla gente. L’autore dice che forse il senso del vagare di Sally, del suo cammino esistenziale, del suo viaggio interiore è questo: bisogna stare prima male per poter poi vivere ogni momento “con ogni suo turbamento” come se fosse l’ultimo. Mentre giunge la sera, cade la pioggia, si accendono i lampioni, la gente corre a casa davanti ai televisori, Sally pensa che “forse la vita non è stata tutta persa”, forse non ha perso tutto, forse non è stato tutto sbagliato. Forse. La frase chiave di questo testo è racchiusa in questo verso “la vita è tutto un equilibrio sopra la follia” che riassume tutta la tematica del mondo artistico del cantante. Ogni giorno, infatti, il nostro equilibrio psichico è messo a dura prova dagli eventi della vita che a volte è crudele, senza senso , folle, appunto. Sta a noi cercare un equilibrio per viverla a pieno, intensamente, gustando ogni momento, anche di sofferenza, per esempio ascoltando il rumore della pioggia. Equilibrio e follia, temi cari al nostro autore e quasi sempre presenti nei suoi scritti. Lui non ha paura di affrontare argomenti scottanti, anzi spesso lo fa volontariamente per provocare le coscienze e toccare la sensibilità della “brava gente”.
Luce
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