Un evento che ha insieme dell'incredibile e dell'inquietante si è verificato in Botswana nel maggio scorso, ma solo in questi giorni è stato messo in risalto dai mezzi di comunicazione, preoccupando l'opinione pubblica. Sorvolando il delta del fiume Okavango, un gruppo di conservazionisti ha fatto una scoperta sconvolgente: l'avvistamento di almeno 169 carcasse di elefanti morti. Numero che è salito fino alle 356 unità nei giorni successivi. L'inspiegabile moria lascia gli esperti di tutto il mondo nel buio più totale, si è ipotizzata un'intossicazione da cianuro o un avvelenamento delle falde acquifere oppure una malattia sconosciuta provocata da un batterio, da un virus o da un parassita. Il bracconaggio sembra escluso poiché gli animali sono tutti in possesso delle loro zanne. Si vaglia anche l'ipotesi di una malattia neurologica poiché la maggior parte degli esemplari viene trovata accasciata sulle zampe anteriori, segno di una morte improvvisa e sono stati osservati elefanti che prima di soccombere giravano in circolo come disorientati, altri, trascinavano le zampe posteriori come semiparalizzati. Da qui l'idea che possa trattarsi di un'epidemia di encefalomiocardite, un'infezione virale trasmessa dai roditori. Le analisi sui campioni dei tessuti prelevati dalle carcasse però non hanno ancora dato esito positivo. Sembra che attualmente non sia solo l'avidità umana a minacciare questa splendida specie, pacifica ma che non trova pace.
Fonte agi.it Prometeo
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