Passa ai contenuti principali

Opel Corsa, collaudi estremi per la sesta generazione

Giunta alla sua sesta generazione, Corsa si sta preparando per il lancio, previsto per l'autunno, e gli ingegneri Opel ne stanno completando lo sviluppo finale. Una fase delicata che prevede test su strada, sui circuiti di prova e nelle situazioni più estreme, come quelle del grande caldo e quelle del freddo polare. A partire da gennaio gli ingegneri Opel esperti di telaio, gruppo motore-trasmissione, elettronica, illuminazione e di altri settori hanno sfruttato il lungo inverno della Lapponia svedese per effettuare numerosi test a temperature bassissime su laghi ghiacciati e strade innevate, circa 40 chilometri a sud del Circolo Polare Artico. Tra gli altri, esperti telaisti hanno messo a punto il sistema di controllo elettronico della stabilità (ESP), il controllo della trazione e il sistema antibloccaggio delle ruote (ABS) sulle superfici più impegnative, a temperature che scendono fino a - 30 gradi Celsius. L'obiettivo di prove così estreme su ghiaccio, neve, fango e anche in presenza di livelli di aderenza diversi sui due lati della vettura, è la verifica dell'affidabilità dei sistemi di controllo. Per raggiungere livelli elevati di sicurezza, comfort e dinamicità, gli ingegneri Opel si stanno occupando della taratura del telaio fino al più piccolo dettaglio, stabilendo dove finisce il piacere di guida e dove deve invece intervenire il controllo della stabilità. Al Circolo Polare Artico le condizioni per procedere alla messa a punto sono perfette, più che in qualunque altro luogo. Gli ingegneri hanno guidato ripetutamente la vettura sul circuito preparato appositamente per testare la maneggevolezza, sull'ovale e su diverse superfici per ottimizzare continuamente i sistemi di controllo.


Fonte ansa.it                                                                                                          Simply Red

Commenti

Post popolari in questo blog

UN GIRO NEI VICOLI DI BARI VECCHIA

                                              UN GIRO NEI VICOLI DI BARI VECCHIA Anche nella storia dei suoi vicoli, strade e piazze, Bari racconta... Vi sono leggende da raccontare e da aggiungere alle tradizioni popolari visitando la città. Cominciamo con il dire che i luoghi che visiterò sono tutti situati nella città vecchia, ovviamente. Il borgo antico di Bari è un dedalo di vicoli e viuzze, alcune senza uscita ed è facile perdersi. Questo aveva come scopo il trarre in trappola coloro che tentavano di porre in sacco la città, ricordiamo le tante invasioni saracene. Per uscirne, bastava seguire le chianche bianche, quelle nere indicavano un vicolo chiuso. Oggi, con le ristrutturazioni non in originale, purtroppo non è più cosi. andiamo ora nel dettaglio e consideriamo alcuni luoghi rappresentativi, di altri "forse" ne riparleremo più in là.  A) l'arco delle meraviglie, meglio detto Arco Meraviglia. Cominciamo con il dire che Bari vecchia è piena di archi. Nell'edi

PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

La Fata della casa, altrimenti detta "Augurio della casa".

  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È