Si è inasprita ancor di più, negli ultimi giorni, la polemica tra Tito Boeri, Presidente dell'Inps, e i Ministri di Lega e Cinque Stelle. Accuse reciproche che hanno per oggetto le stime sugli effetti dei provvedimenti su lavoro. Il provvedimento in discussione è il famoso ormai decreto dignità, presentato agli inizi di Luglio dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. L'intento del governo Conte era di contrastare, attraverso un pacchetto di misure, la precarietà sul lavoro. Nuovi vincoli sulle assunzioni a tempo indeterminato hanno alimentato le critiche nella relazione tecnica del Presidente Boeri stimando una perdita di circa 8.000 posti di lavoro in un solo anno. Che il Presidente Boeri non fosse gradito al nuovo governo lo si sapeva già. Legge Fornero, funzione degli immigrato sul bilancio Inps ed ora il decreto dignità distanziano sempre più i succitati attori. Giorni contati quindi per Boeri, che ha dichiarato che si dimetterà solo se a chiederlo sarà il Premier Conte. Un altro fantasma va via, le sue teorie sul negazionismo economico erano tecnicamente ridicole e con queste non voglio assolutamente dire che Salvini abbia ragione. Il Re è nudo.
Lion Rasta
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