La grande bellezza è un film che è andato in programmazione
nelle sale cinematografiche qualche anno fa che, per quanto poetico nella
sceneggiatura, nelle scenografie e nei testi parla pur sempre di una Roma
corrotta e decadente dove i protagonisti che provengono, chi più chi meno, dal
mondo dello spettacolo cercano di riempire la vacuità delle loro esistenze con
festini a base di droga e alcool. Ovviamente cosi facendo non fanno altro che
esacerbare il senso di vuoto che li attanaglia finendo spesso con il compiere
atti autolesionistici o con l’azzuffarsi tra di loro per delle inezie. È un
film che va visto quanto meno per rendersi conto della differenza che c’è tra
il bene ed il male ma soprattutto per apprezzare le bellissime inquadrature e
scorci della città eterna e perché no sorridere con la tagliente ironia
romanesca e commuoversi con la poesia di alcune battute dei protagonisti. Il
protagonista principale del film è un tale Gep Gambardella che dopo aver
scritto un romanzo di un certo successo: “l’apparato umano” parte alla volta
della città eterna alla scoperta della grande bellezza ma qui non riesce a
trovarla perdendosi in una via dissoluta. La ritrova nei ricordi della sua
giovinezza dove era innocente alla fine del film quando oramai è vecchio, ironia
della sorte!
Tale commento al film è a titolo personale e rappresenta una
visione soggettiva dell’opera, invito chiunque a fare correzioni o aggiungere
commenti a seconda del loro punto di vista o di quello che a loro è rimasto
impresso di tale opera cinematografica.
BY Vincenzo
Commenti
Posta un commento
Lasciate pure il vostro commento. I commenti con termini inopportuni, turpiloquio, cenni di razzismo o di sessualità esplicita verranno rimossi.