Sorelle d'Afghanistan
Sarò la vostra voce,
figlie di una terra
che guarda straziata
calpestare i suoi fiori più belli.
Ora che la vostra voce
è diventata iniqua
per gli uomini che la temono.
Ora che non potete più parlare, cantare, ridere.
Ora che a proteggervi dall'oblio
rimangono solo le mura di una casa,
un burqa e l'indifferenza del mondo.
Sarò la vostra voce
perché conosco il silenzio e
anch'io ho urlato il dolore e l'ingiustizia.
Parlerò, canterò e riderò per voi
figlie d'Afghanistan
fuori nelle strade con gli occhi liberi e
il sorriso che non incute timore,
a nessuno.
V. L.
Prometeo
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