Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia.
Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.
Uomini che uccidno donne, il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.
Si perchè la cosa a mio avviso va separata.
Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.
La donna, o anche l'uomo, non è una proprietà!
Se un rapporto termina, non va riconquistato ad ogni costo o ripudiato, ma va sostituito o rifondato con piacere. Il tempo e la vita aiuteranno a farlo.
Chi dice che dimenticare è meglio è mendace con se stesso.
Amore vuol dire rispetto e bisogna rispettare le idee del partner o dell'ex.
La violenza non aiuta. Chi uccide, uccide anche se stesso.
Questo va spiegato bene da persone capaci e titolate.
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