Tutto per una mela, anzi per una pesca
A dividere non è tanto il tema centrale, il divorzio, ma il modo in cui viene trattato. Uno spot "non spot" , in quanto lungo due minuti, versione integrale, scene e cambi luce degne di una serial televisivo, stacchi di immagine per attirare maggiore attenzione ed indurre ala riflessione lo spettatore, vedi il sorriso finale della bambina. Quindi inevitabile il confronto con "altre famiglie" pubblicizzate o rese celebri dalla pubblicità. Dalla famiglia felice "Mulino bianco" a quella irriverente "Buondì Motta". Quando si parla di famiglia, qualunque sia il proprio status sentimentale non è difficile immedesimarsi, tanto più che oggi è diffusa la precarietà affettiva. Il sorriso di Emma, la bambina dello spot, diventa speranza per alcuni, illusione, velata da "bugia bianca" per altri.
Uno spot contro, ha urlato più di qualcuno a sinistra, uno spot contro una conquista, uno spot contro il "divorzio". Uno spot "pro", uno spot a favore, controbattono dal centro destra, uno spot a rilanciare la famiglia tradizionale, la sua ri-unione, la sua ri-pacificazione. Ma, non si parlava della spesa in Esselunga? di "ogni centesimo speso in Esselunga è un centesimo speso bene" cit. il vecchio spot? come si è arrivati al "divorzio" ed alla "famiglia tradizionale" potare della pubblicità, "dove ogni atto un falso" cit Lucio Dalla, e dove ogni "piccolo stacco" cit Vasco Rossi, rischia di far cambiare i nostro quotidiano.
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