La "Banlieu" italiana, storia di ordinaria follia. Commento ai fatti di cronaca zona "Lago di Garda"
Stiamo creando quello che in Francia chiamano "mauvaise generation", letteralmente generazione malvagia, cattiva. Immigrati di terza e quarta generazione, per lo più maghrebini, giovani pieni di rancore, emarginati, disoccupati, mantenuti dalle famiglie di appartenenza, da sussidi statali e da entrate extra più o meno legali, che si riuniscono in branco per sentirsi più forti. Spesso entrano in conflitto con il mondo perché si sentono bistrattati e discriminati, questo li rende pericolosi. Non si confrontano quasi mai con altre bande, a differenza dei ladinos sud americani, se non per regolare conti criminali o per il predominio territoriale. Preferiscono infierire sui singoli o sui deboli, per far appunto più male ad una comunità, società, che li rifiuta dopo averli accolti, istruiti, sfamati. Questo grossomodo il loro punto di vista. Purtroppo, stiamo pagando e pagheremo ancora, gli errori di una accoglienza bonaria e superficiale, messa sù da un sistema di integrazione in modo insufficiente e per nulla lungimirante. Il lavoro, quello buono, quello sicuro non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto per quanto riguarda l'integrità fisica, si sa scarseggia, per tutti, italiani e meno italiani, per bianchi e meno bianchi. Più eguaglianza di così.
Lyon Rasta
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