Personalmente, sanzioni o non sanzioni, nutro forti dubbi circa gli effetti delle sanzioni economiche nei confronti della Russia, applicate da alcuni Paesi, tra i quali il nostro. Oltre che direttamente alla Russia, dette sanzioni intendono colpire anche gli oligarchi russi, i rappresentanti di un potere economico venuto fuori dal dissolto facente funzioni per conto dell'ex URSS. Con i loro patrimoni e le loro ricchezze, gli oligarchi, tra i quali alcuni famosi, hanno acquisito simpatie, popolarità e quote aziendali e di potere nel mondo per conto di Putin e della "Grande Madre" Russia, alla quale devono rispondere con le loro stesse ricchezze. Alcuni economisti, i soli ad aver voce in capitolo, ma ahimè senza alcun potere decisionale, hanno espresso parere negativo su tali sanzioni economiche e nella forma, e nel merito, ed addirittura sui risultati che potrebbero rivelarsi un vero flop. Vorrei ricordar ai più che Mosca è sotto sanzioni internazionali dal 20 aprile, da quando cioè è iniziata la diatriba inerente alla Crimea, prima, ed al Donbass dopo. Da allora, la Russia ha diminuito di molto il suo debito pubblico ed ha rafforzato di molto le sue attività estere, quindi? Escludere la Russia dal principale sistema di pagamento "sicuro" utilizzato dalle banche, ha portato come risultato che molte aziende e gli istituti di credito si sono riversate sull'utilizzo di un meccanismo simile sostenuto dal governo cinese, lo "Cips", e con questo è dire tutto. Per non parlare poi dei prezzi di idrocarburi, e di conseguenza di materie prime e derivati, di lavorati e dei servizi, subiranno tutti indistintamente sensibili aumenti che colpiranno aziende e privati cittadini. Un boomerang queste sanzioni, direi proprio di sì. Lascio la discussione sui "privati" beni degli oligarchi aperta ad una prossima volta. Credo, purtroppo, che ci sarà ancora del tempo.
Lyon Rasta
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