Sono convinto che nessuna guerra è "Santa", che nessuna guerra sia "Missione di Pace"...e che tutte le guerre vadano oltre gli ideali di pace, libertà e tutela dei più deboli, insomma, convintissimo che ci siano più o meno celati, esclusivamente motivi economici. Infatti, al di là delle rivendicazioni territoriali esposte dalla Russia, anch'esse con appendice economica, vi è il rischio che l'Ucraina entri a far parte della NATO, quindi che Mosca perda la propria influenza in un'area da leader. Con l'Ucraina, la Russia condivide più di 1600 km di confine, attraverso il quale transita il 40% di gas russo destinato al suo miglior cliente, l'Europa. Il Donbass orientale e la Crimea, fisicamente sono territori russi e tali li considera anche Mosca. Oggi la Russia è cambiata rispetto a quando lasciò andar via parecchie repubbliche ex sovietiche, separazione all'epoca non bene accettata, ma mai opposta. Oggi la Russia vive un ottimo stadio economico, e questa fa paura agli USA, ed ancora più paura l'ammiccamento tra Putin ed il Presidente cinese Xi Jinping. Biden e i suoi mal sopportano gli antagonisti, specialmente nel mondo della finanza. Biden vuol comunque tener lontano la guerra dal territorio americano, dimenticando di quanto vicina sia l'Alaska al territorio sovietico. Insomma, questa guerra del "Gas" (gli americani hanno proposto all'Europa il loro gas naturale in alternativa a quello sovietico, un gas qualitativamente più scarso e più costoso perché più lontano) sta diventando una partita a scacchi, dove intervengono figure diplomatiche, ma anche i mercati. Non sempre gli Stati Uniti hanno recitato i ruoli dei buoni. Bisogna porre molta attenzione.
Lion Rasta
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