Passa ai contenuti principali

Sul "fine vita"...

Ieri, alla Camera dei Deputati, si è vissuta una delle giornate più buie della nostra democrazia. Tra i punti nell'ordine del giorno, era in programma la discussione generale del "rifiuto dei trattamenti sanitari" e la "liceità dell'eutanasia". L'aula è risultata semideserta! Si erano prodigati per la discussione associazioni come la "Luca Coscioni", lo stesso Presidente della Camera Roberto Fico ed altri Onorevoli, i quali si erano prenotati per l'intervento in aula. Proposte di emendamenti erano già state presentate in merito, anche perché la Corte Costituzionale nel 2018 aveva sollecitato il Parlamento a varare una legge sul suicidio assistito, per poi, un anno dopo, indicare dei punti fermi quali: che il paziente sia in grado di intendere e volere, che sia affetto da una patologia non reversibile che abbia sofferenze psichiche o fisiche non tollerabili che dipenda da presidi vitali. La legge è arrivata alla Camera con l'opposizione decisa del centrodestra, quindi "filtrata". "La persona affetta da una patologia irreveribile e con prognosi infausta o da condizione clinica irreversibile" potrà "richiedere assistenza medica, al fine di porre termine volontariamente ed autonomamente alla propria vita". Sarà quindi il soggetto in questione, seppur assistito dai medici, ha iniettarsi una fiala che lo porterà alla morte. Inoltre, vi è la possibilità che un medico si possa rifiutare di assistere e questo secondo il diritto di obiettore di coscienza. Tutto questo, però, è stato vanificato dall'assenza in aula di 5/6 dei Deputati. Sì, avete capito bene, la stragrande maggioranza degli Onorevoli era assente, quindi la discussione rimandata, e chissà quando e se verrà legiferata. Questo vuol dire che non soltanto il centrodestra, ma un partito trasversale non vuole questa legge, né così presentata, né in altre vesti. Tutti i Deputati hanno tra i loro elettori conservatori e "benpensanti" cattolici e certe situazioni di malessere sociale bisogna provarle per capirle. Spero che il tempo porti consiglio, lui è galantuomo.


                                                                                                                                             Lyon Rasta

Commenti

Post popolari in questo blog

UN GIRO NEI VICOLI DI BARI VECCHIA

                                              UN GIRO NEI VICOLI DI BARI VECCHIA Anche nella storia dei suoi vicoli, strade e piazze, Bari racconta... Vi sono leggende da raccontare e da aggiungere alle tradizioni popolari visitando la città. Cominciamo con il dire che i luoghi che visiterò sono tutti situati nella città vecchia, ovviamente. Il borgo antico di Bari è un dedalo di vicoli e viuzze, alcune senza uscita ed è facile perdersi. Questo aveva come scopo il trarre in trappola coloro che tentavano di porre in sacco la città, ricordiamo le tante invasioni saracene. Per uscirne, bastava seguire le chianche bianche, quelle nere indicavano un vicolo chiuso. Oggi, con le ristrutturazioni non in originale, purtroppo non è più cosi. andiamo ora nel dettaglio e consideriamo alcuni luoghi rappresentativi, di altri "forse" ne riparleremo più in là.  A) l'arco delle meraviglie, meglio detto Arco Meraviglia. Cominciamo con il dire che Bari vecchia è piena di archi. Nell'edi

PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

La Fata della casa, altrimenti detta "Augurio della casa".

  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È