Cerco sempre di allargare, qualora fosse possibile, argomenti seriosi con argomenti che contengono un briciolo di ilarità seppur nascosta. Lo "stato di emergenza" dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ha di questa caratteristica e vedremo il perché. Innanzitutto precisiamo che inevitabilmente il provvedimento ha diviso in due sia il Paese che il Parlamento. Troviamo una destra, più o meno unita, che non approva in considerazione che lo stato di emergenza vincola e mette in difficoltà alcuni settori, se non l'economia tutta della nazione, quindi altro che ripartenza, altro che rilancio. La sinistra, o la maggior parte di questa, che in nome e a salvaguardia della popolazione, dice sì mettendo salute e sanità al primo posto ed affermando così che il resto può attendere. Detto questo, mi rifaccio a a quanto il noto costituzionalista Sabino Cassese, già Presidente Vicario della Corte Costituzionale ha dichiarato e cioè che non vi può essere una stato di emergenza se emergenza non c'è e che questo provvedimento non può essere preso in previsione. Simpatica, se non ironica, l'approvazione del Senato, dove al "sì" sono state poste condizioni tra cui la data del termine 15 ottobre, e se accadesse qualcosa il 16 di ottobre? Invito, chi avesse voglia, a visionare l'intervista fatta a "L'aria che tira" (La7) dal Presidente Sabino Cassese su Youtube. Da ridere se non ci fosse da riflettere.
Lion Rasta
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