Spiace sottolineare quanto gravosa sia la situazione delle nascite nel nostro Paese, come d'altronde in tutta Europa in rapporto con l'economia del Paese stesso. Poniamo un punto fermo, senza nascite non c'è futuro per una nazione. Gli ultimi dati Istat parlano chiaro, l'Italia continua a spopolarsi; record negativo di nascite a partire dall'Unità d'Italia nel 2019; calo di immigrati (-8,6% rispetto alla media del precedente quinquennio) e aumento delle emigrazione di cittadini italiani (sempre rispetto alla media del quinquennio precedente +8,1%). Il dato peggiore, evidenziandolo, è la diminuzione degli scritti in anagrafe per nascita. Dato che si nota in egual misura su tutto il territorio nazionale. I fattori determinanti di quanto detto sono noti, progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda a cui si aggiunge il minor numero di stranieri nati in Italia, cosa che fa diminuire l'incremento delle nascite fornito dalle donne straniere. Il tutto è da ricercare nella "forma mentis" dell'essere umano. Più ci si sente ricco, sensazione opinabile, maggiore è l'ego personale. Egoismo che non vuol dividere tempo, tempo libero, carriera e benefit conseguenti con nessuno. Anche gli immigrati, una volta integrati, con lavoro stabile e ben inseriti nel comparto civico non fanno più figli o ne fanno meno. Se pure le politiche statale tendono a propagandare la riproduzione umana tramite bonus a gogò, i risultati stentano a venire e le scusanti da parte degli interessati aumentano. Fate bimbi, buon natale.
Lion Rasta
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