Prima di iniziare questo mio post desidererei precisare che non sono assolutamente a favore di chi le tasse le evade o le elude anzi tutt'altro, ma dal momento che un istituto viene dichiarato illegale non è esente da ricorsi presso la relativa Commissione Europea. Guardate che la "dittatura fiscale" non ha niente da invidiare alle altre forme di dittatura. Quella che si vuol far credere una normale lotta all'evasione fiscale appunto, null'altro è che la punta di un iceberg. Nel momento in cui si creano tributi per decreto senza passaggi parlamentari vi è dittatura da parte del Governo, quindi questa forma di fisco illegale si evince. Inoltre nell'ordinamento tributario italiano è previsto il "Solve et Repeta". L'Istituto funziona come una sostanziale presunzione di colpevolezza del cittadino. Azione dominante del fisco su conti correnti, veicoli ed immobili compresi qualora sia ritenuta una ipotetica irregolarità del contribuente. Quest'ultimo può presentare legittimo ricorso dinanzi al giudice tributario, ma è tenuto comunque al pagamento di quanto richiesto ancor prima dell'udienza di primo grado, quindi in barba al fatto che esista la presunzione di innocenza sino al terzo grado. Il "Solve et Repeta" risale allo Statuto Albertino ed è stato dichiarato illegittimo dalla nostra Corte Costituzionale nel 1961 in contrasto con gli articoli 3-24-113 della nostra Costituzione ed oggi anche in contrasto con la vigente normativa europea (Corte Giustizia europea 13/12/2012).Concludo che quando si parla di fisco, per una questione di civiltà giuridica, l'azione non deve essere di natura estorsiva, ma proporzionale ed ugualitaria; così dovrebbe avvenire in un paese democratico e mai in contrasto con le normative vigenti.
LionRasta
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