Il disegno politico dell'attuale governo, ad oggi, non sembra ancora tanto chiaro. Immigrazione clandestina e reddito di cittadinanza a parte, le tante cose che facevano capo al contratto di governo e che suggellavano il "cambiamento" sono costellate da affermazioni e relative smentite. Sa tanto di tatticismo elettorale a voler essere severi con l'Esecutivo. Ma quello che fa maggiormente parlare è l'accordo italo-cinese che si va prospettando. La partita va ad essere complessa e vede gli USA e l'Europa da una parte a dirci che, se pure con motivazioni diverse, si sta operando in maniera errata. Chiaro che in tutto questo c'è poca trasparenza da ambo le parti. Credo che l'Italia abbia l'obbligo di ascoltare Bruxelles, visto che in passato ha sottoscritto un patto in delega all'EU circa i rapporti commerciali. Mentre non sono sicuro sulle ragioni degli USA, i quali intravedono la Cina non come un competitor, ma come un nemico. Ecco tirare in gioco il rispetto dell'affare F35 che sa tanto di estorsione. Questo strano modo di affrontare la politica estera credo sia dovuto soprattutto al confronto delle due anime del governo giallo-verde. In ultimo, a far più complicata la questione, c'è il dossier Huawei/G5. Gli USA vedono la nuova tecnologia come un modo per spiarli in casa, Italia e Germania come un ponte verso il futuro, una sorta di portale. Ecco che l'osservatorio geopolitico resta in attesa dello sviluppo di questo protocollo oramai denominato la "via della seta".
Lyon Rasta
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