Mentre l'Italia si appresta a vivere intensamente l'evento canterino nazional-popolare di Sanremo, il nostro Governo non perde occasione per salire agli onori della cronaca. Non bastano i "fatti nostri", TAV e TAP, ma ora ci sono anche le diverse posizioni in politica estera a far, come dire, "discutere" tra loro le diverse anime di questo governo gialloverde. Dopo 7 analisi costi/benefici, stanno ancora analizzando. Alla fine credo che in analisi ci finiranno loro. La situazione creatasi in Venezuela, dove ricordiamo vi è una numerosa comunità italiana e sulla quale la maggioranza dei Paesi europei, EU compresa, si è schierata contro il sistema pseudo-dittatoriale di Maduro, ha nuovamente evidenziato la discrepanza tra le idee della Lega e quella dei pentastellati. Gli interessati, più precisamente Salvini e Di Maio, continuano a buttare acqua sul fuoco ed asseriscono che i riflettori puntati sui loro dissidi interni vengono esageratamente ad amplificare la situazione perché diretti da una regia disfattista. Democratici ed opposizione unita sembrano tentarle tutte per buttar giù il governo anche scopiazzando le tecniche delle vecchie comari pettegole. Certo che per chi, abituato a dir sempre NO, e mi riferisco ai 5Stelle, dover decidere risulta faticosissimo, meglio non schierarsi, meglio non scegliere. Peccato che la posizione di chi governa è di responsabilità, "meglio un errore che un pentimento". Dubbi, incertezze, conflitti interni, antipatie personali e beghe di vario genere creano emicrania, consiglio ai diretti interessati di seguire in questi giorni la kermesse sanremese. "Canta che ti passa".
Lion Rasta
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