Povero Paese italico, povera Patria. Si, povera Patria, madre di figli irriconoscenti pronti a tifare a favore del rialzo dello "spread" pur di un tornaconto personale. A questo schieramento trasversale si aggiungono i tecnocrati europei falsieuropeisti (due a caso,Junker e Moscovici) che poco hanno a che fare con il bene del nostro territorio da sempre ambito da forze economiche straniere.Inoltre abbiamo i mai contenti industriali di casa nostra, Boccia a capo. E per finire a questa bella compagnia vanno aggiunti i servi di Bruxelles e di tutte le banche di Londra, Parigi e Berlino, cioè di quel sistema politico-economico pronto a lodare il signore del momento, ma che ben sa che in questa società globalizzata, ormai controllata dalla rete a livello subliminale è l'informazione che permette di spostare l'attenzione delle masse da un avvenimento ad un altro, condizionandone le decisioni.Per fortuna a tutto questo c'è chi dice no. Evviva la democrazia.
LionRasta
Premessa: al di là del dolore da cui queste pagine scaturiscono, vogliono, sempre e comunque, essere un inno alla vita. LENZUOLA DI LINO RICAMATE - Pronto? - Pronto? Sono io. Posso venire a dormire da te? - Con Andrea? - No, da solo. - Va bene, ti aspetto. Francesca guardò l’orologio: le due di notte. Roberto non l’aveva svegliata. Da anni ormai dormiva pochissimo, si addormentava presto la sera e dopo qualche ora era già in piedi. Non resisteva a letto, si alzava e girava per la casa vuota in cerca di qualcosa da fare. Sentiva un po’ di musica, vedeva la televisione, preparava qualcosa in cucina o scriveva. Insomma trovava il modo di occupare la mente. Quella notte era particolarmente nervosa, non le andava di fare niente perciò l’arrivo di Roberto la rese quasi felic...
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