In una intervista al Corriere della Sera del 31 gennaio 2012, Umberto Eco racconta: "avevo tirato giù una decina di titoli tra cui il primo era 'delitti all'abbazia' e il meno ovvio era 'blitiri' un termine usato dai logici medievali per indicare una parola senza senso. 'Il nome della rosa' è venuto fuori all'ultimo, proprio pensando all'esametro finale: e come facevo vedere la lista agli amici, tutti mi indicavano quello. In fondo piaceva anche a me perché non c'entrava niente col libro, benché poi tutti abbiano cerato di darne interpretazioni sottili".
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