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Welcome to the jungle! L'inverno si veste di animalier

Irriverente, sfrontato, a tratti eccessivo. È l’animalier style, un grande classico della moda che riesce ancora a stupire e provocare. Nonostante venga sistematicamente ripreso decennio dopo decennio dai grandi stilisti, infatti, quel suo essere sempre un po’ “sopra le righe” lo rende puntualmente il trend più audace da interpretare. Ed è forse proprio questo il segreto di così tanta longevità! Ebbene, anche oggi lo stile sauvage torna a stregare con la propria grinta, sexy e femminile come non mai. Per l'inverno 2018 (ma anche per la prossima primavera estate!) dimentica dunque minimalismo e rigore e punta tutto su stampe feline e maculate e, soprattutto… preparati ad osare.Tigrato, leopardato, zebrato… la tendenza dalla sensualità più selvaggia di sempre torna alla ribalta e ci fa cambiare pelle. Pronta ad interpretare le zoo print più cool del momento?


 
   Fonte: Donna ModernaChanel68

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PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

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  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È