Molte anche le leggende sul Santo poverello. Ad Oria avrebbe "aperto" una sorgente d'acqua (ora li sorge il Santuario dei SS Medici che ricordiamo ai più essere ben cinque, i S.S. Cosma e Damiano, Antimo, Eupreprio e Leonzio, tutti medici romani). A Casale di Brindisi, fece si che un ragno, una volta tramata la sua tela e cosi facendo coprì l'immagine di Maria SS, cosi rimangiare la sua tela liberando la Sacra Effige, e che in seguito parlasse con la tarantola affinché il veleno inoccupato ad alcuni dei suoi frati non si rivelasse fatale. La tarantola propose il "ballo", di qui la leggenda solutiva. Di qui il sorgere della chiesa di Santa Maria del Casale.
Io voglio raccontarvi di un presunto, quindi una leggenda, incontro tra San Francesco d'Assisi ed un'altra figura Top dell'epoca in quel di Bari, Federico II di Svevia, quindi parliamo del 1222 circa. Il cronista Arduino Terzi nella sua "Cronologia della vita di San Francesco" , racconta che Federico II venne a sapere di "un certo frate assiano che giunto in città dall'Oriente dove avea conferito con il sultano e predicato pace, apostofava malevolmente la corte ed i suoi cortigiani". Federico, su consiglio dei cortigiani stessi, fu invitato a "mettere a prova la santità di Francesco". Quindi incuriosito dalla figura del frate, lo invitò nel suo castello di Bari. Il Santo accettò, anche lui volle conoscere lo Stupor Mundi, il Puer Apulia, l'Imperatore-re, colui che aveva ricevuto due scomuniche perché si era rifiutato di partecipare su "ordine-invito" del Papa alle Crociate. Fu così che dopo una cena imperiale con ricche libagioni, alla quale il Santo partecipò quasi come spettatore, rispondendo alle curiosità di Federico ed alle domande che gli venivano poste e mangiando giusto qualche boccone di pane intinto al vino. Gli "fu preparato un comodo letto con focolare dato che era inverno". Ma il poverello scelse come giaciglio la "nuda terra". Quindi fu fatta entrare una bellissima e giovane popolana, "Iaianne" il suo nome, Anna per chi non lo avesse capito. Occhi corvini, capelli neri, formosa al punto giusto e nel giusto modo poco vestita, allora la più bella di Bari. Invito il frate a "giacere" con lei. Il Santo non si turbo' e raccolti con le mani alcuni tizzoni ardenti dal fuoco, li distese per terra e propose alla signora di stendersi sopra come lui stesso fece. La donna nel vedere che il Santo non ebbe né dolore, né reazione, si spaventò e corse via. Ad osservare la scena, di nascosto, vi erano i cortigiani e lo stesso Federico II, il quale subito dopo entrò in stanza e rivolgendosi al frate disse:"Alzati, Dio è con te e vera è la Parola detta dalla tua bocca". Quindi, rivolgendosi ai suoi cortigiani commentò: "Questi è veramente amico di Dio".
Di certo è che nel castello Svevo di Bari esiste una lapide che ricorda il passaggio di San Francesco d'Assisi. Di certo nel 1220 San Francesco sbarca in Puglia dopo aver incontrato il sultano d'Egitto Malik al-Kamil. Parliamo di tre figure importanti dell'epoca, un messaggero di pace e due sostenitori di una "pace armata". Quel pensiero "non pacifista" ma saggio di cui oggi si va perdendo il senso e di cui la diplomazia tutta dovrebbe prenderne atto e esempio."Corsi e ricorsi storici". G.B. Vico.
By LionRasta
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