Secondo Eurostat, nel nostro Paese, negli ultimi anni, ivi compresi quelli pandemici, à aumentato il divario tra classi sociali, e sembra destinato ad aumentare ancora. L'Italia, in particolare, registra l'andamento peggiore tra i Paesi UE. A quanto appare attraverso i numeri, le regioni che soffrono meno questo divario sono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria e la provincia di Bolzano. Viceversa, il divario è più ampio in Sicilia e Campania, attenzione, in forma quasi doppia alle prime. Soffrono meno i pensionati, ma anche i dipendenti a reddito fisso, in special modo quelli statali. Costi energetici e forti aumenti sulle materie prime hanno portato un'escalation di prezzi dei prodotti alimentari. Zootecnia ed agricoltura sono in netto default. La guerra in Ucraina ci ha messo del suo. Urge una politica sociale europea e non solo, mirata alla ricostruzione Ucraina. Rischiamo di creare focolai pandemici di malcontento nell'Europa stessa, una guerra tra poveri. Una politica sociale, mi ripeto, focalizzata sul contenimento dei prezzi alla base, eliminando di fatto la parola "bonus", la quale ci appare benigna, ma non lo è di fatto. Significa "non per tutti" e quindi qualcuno ci specula su aumentando a dismisura i ricavi e conseguentemente, annullando il "bonus" o addirittura rendendolo inferiore. Quindi controlli più efficaci urgono come misura deterrente, ma soprattutto una revisione sui prodotti calmierati e nelle camere di commercio. Le frane sono eventi naturali che l'uomo ha saputo controllare, ma è riuscito anche ad aumentarle in numero. Questo divario sociale era un evento annunciato, nessuno si è mosso anzitempo.
Lyon Rasta
Condivisibile
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