È stata aperta alle 11.30 nella sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, la camera ardente di Giampiero Galeazzi, storico conduttore e giornalista sportivo della Rai scomparso venerdì all'età di 75 anni. Presenti i figli Susanna e Gianluca, salutati dal sindaco Roberto Gualtieri. Una maglia della Lazio - di cui era tifosissimo - con il numero 9 e la scritta Galeazzi sopra il feretro, due foto laterali: la prima di Galeazzi giovanissimo atleta della Canottieri Roma e l'altra un suo volto recente mentre sorride. Tanti i romani e non solo hanno voluto rendere omaggio a Galeazzi.Conosciuto anche con il soprannome di Bisteccone per la sua mole (affibbiatogli dal giornalista Gilberto Evangelisti), fu professionista nel canottaggio: vinse il campionato italiano nel singolo nel 1967 (che gli valse la medaglia di bronzo al valore atletico) e nel doppio con Giuliano Spingardi nel 1968 e in quell’anno partecipò alle selezioni per le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico. Il padre aveva vinto nel 1932 gli europei nel “due senza”. E’ laureato in statistica ma la sua carriera prende un’altra strada, si avvicina al giornalismo è diventa uno dei volti più noti del settore. Comincia la sua carriera in RAI negli anni Settanta come cronista e giornalista sportivo, dapprima in radio poi in televisione. Tra i suoi maestri ricorda Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Nando Martellini. Dribbling, La Domenica Sportiva, condotta da Paolo Frajese e Mercoledì Sport sono le prime trasmissioni che lo vedono protagonista nel 1976. Sono rimasti nella storia le sue telecronache come quella della vittoria dei fratelli Abbagnale alle Olimpiadi di Seoul nel 1988. Negli anni Novanta diventa un volto molto popolare: conduce 90° Minuto, è opinionista da Mara Venier in Domenica In e ospite di Pippo Baudo al Festival di Sanremo. Le ultime apparizioni televisive sono quelle accanto a Maurizio Costanzo in Notti Mondiali e in Notti Europee.
Fonte rainews.it Zeus
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