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Delfini: un tuffo nello sballo

I delfini sono dei mammiferi marini appartenenti all'ordine dei cetacei, di cui le specie più conosciute sono il tursiape e il delfino comune. Osserviamo di solito queste intelligenti creature nei documentari mentre giocano fra di loro in mare aperto e si ricorrono saltando fra le onde. Quasi nessuno sa che i delfini possiedono anche un vizio tendenzialmente umano: assumere una sostanza stupefacente. Ma come se la procurano? Dagli spacciatori del mare: i pesci palla. Questo pesce infatti, noto anche come porcospino di mare, per difendersi dai predatori ingerisce velocemente grandi quantità d'acqua fino a gonfiarsi come una palla, aumentando di volume. Inoltre gli aculei di cui ha cosparso il corpo sono velenosissimi perché secernono tetradotossina, una sostanza capace di uccidere un uomo. Ma non un delfino. Recenti studi hanno portato alla luce questo insospettabile comportamento. Sono stati osservati diversi esemplari mentre aspirano l'aria emessa da una particolare razza di pesce palla contenente questa neurotossina anche nel fegato e nella pelle, cadere in trance come narcotizzati, mentre si abbandonano a galleggiare senza controllo sotto il pelo dell'acqua. Ma essendo animali socievoli si passano lo "spinello" fra di loro con il muso, e sembrano giocare a palla. Il povero pesce viene sfruttato, alla fine riacquista, molto infastidito, la sua libertà. Ma se si vuole avere il monopolio della tetradotossina bisogna pur pagare un prezzo.




                                                                                                                                       Prometeo




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PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

La Fata della casa, altrimenti detta "Augurio della casa".

  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È