Dalle analisi numeriche delle ultime 24 ore, viene fuori che il nostro Paese è primo per decessi Covid in Europa, superata, seppur di poco, la Gran Bretagna, oltre ad essere la quinta nazione al mondo (la precedono nell'ordine U.S.A., Brasile, India e Messico) a competere per il tragico primato. Sono 64.036 i decessi attribuiti al Covid, cifra ahimè destinata ad aumentare. Ma vi è un particolare che mi fa pensare e sul quale "riflettendo" resto molto perplesso. In Italia vengono, statisticamente parlando, computati i soli decessi ospedalieri, così avviene che le numerosi morti per "arresto cardiocircolatorio", come quelle per altre patologie croniche o quelle per altre situazioni al limite (cioè polimotivate), vengano attribuite al Covid. Questo si motiva, dicono i maligni, per i sovvenzionamenti amministrativi che vanno ripartiti ai vari ospedali e centri Covid per ogni caso Covid trattato, caso che si conclude o con una guarigione o con un decesso. Quindi se un paziente muore per una qualsiasi patologia tanto vale attribuire la morte al covid-19. Chiaro che in tale modo l'Italia diventa uno tra i primi Paesi per morte da covid, l'inventiva è una prerogativa "endemica", se si pensa che riusciamo a far votare defunti (vedi caso Calabria). Risulta uno scherzo far morire le persone per una causa piuttosto che per un'altra. Peccato che questo costituisca un reato "falso in atto pubblico".
Lion Rasta
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