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ARABIA SAUDITA. DRONI (DALLO YEMEN O IRAN) COLPISCONO IL PIÙ GRANDE IMPIANTO DI LAVORAZIONE DEL PETROLIO AL MONDO

Con un clamoroso attacco realizzato nella notte del 14/09 con 10 droni i ribelli yemeniti houthi hanno colpito due strutture petrolifere saudite. I danni sono ingenti al punto che l’impianto di Buqyak sarà costretto a ridurre di circa la metà la produzione giornaliera, cioè una perdita di 5 milioni di barili al giorno pari al 5% della produzione globale, con un inevitabile aumento dei prezzi alla pompa. I ribelli houthi hanno tentato in questi mesi di colpire gli oleodotti con droni procurati sicuramente dall’Iran, ma è la prima volta che vengono attaccati impianti di tale portata procurando danni consistenti con riflessi sulla stessa economia saudita. 

Quanto accaduto rientra nella crisi dello Yemen, una guerra che ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti) dietro al quale vi è l’Iran contro il governo yemenita sunnita: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative e l’assegnazione di 10 ministeri.
L’Arabia Saudita è intervenuta militarmente contro i ribelli houthi guidando una coalizione a cui fino a poco partecipavano Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti.
I ribelli del sud sostenuti fortemente da Abu Dhabi hanno conquistato territori, città e pozzi controllati dai governativi, compresa la stessa Aden. Si è parlato anche di un accordo fra gli Emirati e l’Iran per spaccare in due il paese, con zona nord e zona sud sotto le due influenze.
I bombardamenti e gli attacchi sul terreno sauditi non hanno portato fino ad oggi a nessun risultato, mentre hanno causato migliaia di vittime civili (sono persino state colpite scuole) e contribuito a spingere il paese in una gravissima crisi umanitaria, con scarsità di acqua e di viveri e la diffusione di epidemie come il colera. L’embargo posto via mare dai sauditi ha per diverso tempo bloccato persino i rifornimenti dell’Onu.
Dall’attacco alle struttura petrolifere si evince l’evoluzione delle capacità militari degli houthi nonché la preparazione di personale in grado di teleguidare i droni anche se gli USA sostengono che un attacco di questa portata potrebbe essere stata organizzata e lanciata soltanto dall’Iran.  In attesa delle verifiche in corso da parte del Pentagono, il Presidente >Trump dichiara che gli Stati Uniti sono pronti ad attaccare l’Iran.

                                                                                                                                                                 Genesis72

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