Il problema purtroppo si ripete. Case protette per anziani, scuole materne ed asili nidi, luoghi cioè dove i più indifesi, i più deboli dovrebbero poter star tranquilli, vengono messi in discussione. Ripetute e ridondanti le notizie che ci giungono circa presunti e verificati maltrattamenti che avvengono nei luoghi succitati. La domanda che ci poniamo noi tutti è se esista uno o più metodi a far si che ciò non avvenga o che quanto meno si riduca al massimo. Per far si che il focus sia sempre acceso sull'argomento cercherò di suggerire qualche punto risolutivo:
a) Essere presenti e cioè far visite improvvisate e fuori orario consentito dalla direzione della struttura, effettuando così, una tantum, una sorta di monitoraggio magari confrontandosi con altri famigliari di degenti o alunni (qualora si trattasse i scuola o asilo).
b) Essere in possesso, nei limiti consentiti dalla legge, di elementi di controllo tali quali la video sorveglianza. Tali elementi garantiranno oltre che la tutela degli ospiti un distinguo tra operatori sani ed operatori insani, evidenziando responsabilità lì dove ce ne fossero.
c) Un controllo sulle licenze e sulle certificazioni delle strutture in oggetto. Tale controllo dovrà ripetersi a scadenza e lì dove ci fossero dubbi e perplessità, fatto a sorpresa.
d) Un controllo sulle qualità e sulle capacità degli operatori, ripetuto negli anni.
Questo o altro servirà a far star meglio non solo gli ospiti, ma anche i loro parenti, i quali ne delegano la sicurezza e la salute. Nella speranza che i nostri governanti, perchè tutto ciò deve per forza rientrare nella regolamentazione di legge, prendano provvedimenti nell'immediatezza. Invito tutti ad essere sentinelle vigili di situazioni diverse o opposte alla nostra
Lyon Rasta
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