Sono aberranti i reati cui dovranno rispondere 8 ragazzi di Manduria (Ta), tra i quali 6 minorenni, considerati i responsabili della morte di Antonio Cosimo Spano, il 66enne deceduto il 23 aprile scorso in seguito alle percosse ricevute. La Procura della Repubblica ha contestato loro i reati di sequestro di persona e di tortura. La "noia" ed il "non sapere cosa fare" avrebbero spronato la baby gang a seviziare più volte il pover'uomo affetto da anni da problemi di disagio psichico. Tale raccapricciante situazione fa molto pensare a già avvenute tragedie aventi come attori "bravi ragazzi" di buona famiglia e deboli inermi, "bulli di quartiere" e disagiati. Il comune denominatore è "come passare un po' di tempo". Orribile a dirsi, ma dar colpa soltanto alla noia è un falso alibi. Stiamo crescendo dei mostri e non lo vogliamo ammettere. Adolescenti, ragazzi, drogati da falsi idoli che fingono di ridere in modo triste e che vivono alle spalle delle ombre famigliari. Guardiamo in faccia alla realtà e non di sbieco attraverso qualche specchio, c'è sicuramente qualcosa che non va. E che dire di chi sapeva di tutto ciò reo di omessa denuncia? Ai sociologi e a chi di competenza il commento e le possibili soluzioni. In uno Stato di diritto, in cui per eludere le pene ci si fa passare per "insani di mente", chi tutela i veri insani di mente? Troppi e troppo complicati i protocolli per agire d'ufficio, ma anche troppe le tragedie simili a quella descritta, e sicuramente tanti colpevoli.
Lyon Rasta
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