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Sindaci e non Giudici

Troppi sono i Sindaci che si sono opposti al Governo in riferimento al DL Sicurezza. I Sindaci, che indossano la fascia tricolore come distintivo in qualità di Ufficiali di Governo, non possono contestare ciò che rappresentano. Qualora decidessero di farlo, dimettendosi, da liberi cittadini, ne hanno più che diritto. Mai da Ufficiali di Governo. A mio parere, questa è pre-campagna elettorale, dove attorno ad un buonismo d'élite vi sono persone non autorizzate che in veste di giudici autonominatosi elargiscono pareri e sentenze. "Non si può servire due padroni", e per di più contemporaneamente. Governo e partito politico di appartenenza, qualora fossero in opposta posizione, devono portare il Sindaco a trovare un giusto punto di equilibrio ed in situazione di equa distanza. Inoltre, è pur vero che il Sindaco deve esercitare le sue funzioni a favore della propria cittadinanza, ma privilegiando l'interesse nazionale. E' il caso di Castelnuovo, il quale cita tra le motivazioni della sua contestazione governativa la perdita del posto di lavoro di un cospicuo gruppo di persone occupate presso il CARA destinato alla chiusura. Ricordiamo, è documentato, che in questi centri difficilmente controllabili, la mafia nigeriana reclutava, gestiva ed effettuava proselitismo, vedi Bari e Mineo. Sindaci, siate più corretti e meno correttori, più italiani e meno faziosi, più Sindaci e meno Giudici.


                                                                                                                                 LyonRasta

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PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

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  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È