Sono le 22 e 39 quando
dal versante settentrionale del monte Toc, situato al confine tra Friuli
Venezia Giulia e Veneto, si staccano 260 milioni di metri cubi di roccia che,
precipitando nel lago artificiale, formato dalla diga del Vajont, provocano una
enorme ondata che investe i paesi sottostanti. Longarone, Erto, Casso sono
spazzati via. I morti sono 1917. In un documento dell’Onu del 2008 la tragedia
del Vajont è classificata come il peggior esempio tra i disastri evitabili
provocati dall’uomo.
Fonte lastampa.it
Kissinger75
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