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Nel paese di Mago Merlino

Non conosco bene i rapporti che intercorrono tra il nostro premier Paolo Gentiloni e Mago Merlino, ma credo farebbe bene a non vantare certe frequentazioni. Certo, a volte un aiutino... I ponti cascano in testa alla gente, le campagne elettorali e referendarie si svolgono anche in trasferta come la Champions League, l'Europa sembra cedere sotto i colpi del populismo. A mio parere, per quanto riguarda il tema immigrazione, bisognerebbe continuare sulla regolamentazione dei flussi e gradualmente sostituire l'immigrazione clandestina, con flussi e canali regolari.
Tomas Bocek, rappresentante speciale del Segretario Generale del Consiglio d'Europa per le Migrazioni, evidenziava come le debolezze del sistema del nostro Paese, incoraggiassero l'afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari.
Paolo Gentiloni sa il fatto suo. E' riuscito a proseguire nei suoi compiti di governo, forse anche grazie a Mago Merlino.
"La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre" (oggi auguri ad Albert Einstein).


LionRasta

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PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

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  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È