Codice civile napoleonico (fr. Code Napoléon) Codice civile francese redatto da una commissione di quattro membri (F.-D. Tronchet, presidente; J.-E.-M. Portalis, F.-J.-J. Bigot de Préameneu, J. de Malleville), nominata nel 1800 da Napoleone, ed emanato il 21 marzo 1804. Già durante la Rivoluzione era stato formulato il progetto di riunire in un unico corpo tutte le leggi della Francia e di dare sanzione ufficiale ai principi rivoluzionari. Sussisteva infatti una preoccupante molteplicità di fonti del diritto e, nell’incertezza e grande quantità delle disposizioni legislative, nella discordia e contraddizione dei pareri dei giureconsulti, dominava il potere discrezionale del giudice. Si imponeva quindi la necessità d’una sistemazione organica delle norme; con la precisa volontà di riformare dalle fondamenta tutta la legislazione, la Rivoluzione si accinse a creare un sistema di leggi che riaffermasse i diritti primigeni dell’uomo.
A questo codice si deve fra l’altro il merito di aver avviato e influenzato il processo di codificazione del diritto che ha caratterizzato, nel mondo, l’attività giuridica del sec. XIX.
Fonte: Treccani.it
Kissinger75
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