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Nero, ovvero, a Metà.

Non gradita a mio parere è la polemica che si sta consumando tra lo scrittore Saviano ed il Sindaco di Napoli De Magistris. In un post su Facebook, il sindaco attacca lo scrittore per il quale a Napoli nulla sta cambiando alla luce degli ultimi fatti di cronaca: "Caro Saviano, vuoi vedere che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulla nostra sofferenza, sulle nostre lotte? Più si spara, più cresce la tua impresa. Sei un Brand". Saviano replica: "Il Sindaco è un populista! A lui interessa quella falsa idea di città in rinascita e il problema sono io e non i killer. Quindi io mi chiedo: e il popolo? E i napoletani?". Ad arbitro s'assise in mezzo a lor l'un contro l'altro armato, come aspettando il fato" (cit. ALESSANDRO MANZONI). Ed intanto non facendo nulla, o meglio litigando, si cerca di risolvere. Tutto "Nero a metà", scusami Pino! Qui il problema è di ordine pubblico non di lessico o di coscienza. Per me bisogna agire subito ed in modo deciso, questo per tutelare la legalità e la gente perbene, in barba agli interessi del signor sindaco e del signor scrittore. A volte basta poco a far la differenza tra la vita e la morte: una pallottola vagante o una coperta, ad esempio. "Tutto nero o vero? A metà".

LionRasta

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PERCHE'?

Si uccide per rabbia, per reazione, per reprimere, per cattiveria, per odio, per rivendicare, per tutela, per difesa più o meno legittima, per danaro, per potere, per ideali, per religione, per gelosia. Queste quasi tutte le "ragioni" per le quali un essere umano potrebbe o vorrebbe "uccidere" un altro essere umano. Oggi si discute su un "qualcosa" che purtroppo accade da tempo, da troppo tempo.  Uomini che uccidno donne , il piu delle volte uccidono donne che dicono di amare. Quindi, stiamo già effettuando un distinguo su chi commette un reato, un crimine genererico e volgare come violenza sessuale e/o violenza di gruppo e di chi abusa sul proprio o sull'ex partner.  Si perchè la cosa a mio avviso va separata.  Non perchè uno dei due casi sia piu o meno abberrante dell'altro, ma perchè cosi facendo non si crea confusione di linguaggio e soprattutto di percezione. Confusione che già si percepisce nei media e nei loro servizi.  La donna, o anche l&

La Fata della casa, altrimenti detta "Augurio della casa".

  Parliamo di una delle figure della tradizione culturale popolare di Bari ma anche dell'intero sud della penisola italiana. La fata della casa non è il suo unico nome, né ha tanti, molti. Darle questo appellativo non sempre risulta utile, lei o lui, non è una persona sola. Nel sud, gira voce che in ogni casa, abitazione o attività,  vi sia uno spirito che tiene alla sua casa più di ogni altro. Le ipotesi su chi questi possa essere sono diverse e non tutti concordano.  La versione maggiormente suffragata è quella che vede la "fata della casa" essere colui o colei che per prima ci è  morta dentro. Questo spirito,  può a sua volta essere maligno o benigno, o addirittura  mutare indole a seconda delle situazioni e di coloro che vivono o "occupano" la "sua" casa. A Bari, viene chiamato anche "Augurio di casa ".  La Fata della casa "buona" è quella che si affeziona a chi ci abita,  magari in particolare ad un membro della famiglia. È